Interventi farmacologici per ridurre il rischio di tumore alla mammella


Sono state condotte una revisione sistematica degli studi randomizzati e controllati e una meta-analisi per aggiornare le linee guida del 2009 della American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) sugli interventi farmacologici per la riduzione del rischio di carcinoma mammario.

L’esito primario era l’incidenza di carcinoma mammario ( invasivo e non-invasivo ).

Gli esiti secondari includevano mortalità per carcinoma alla mammella, eventi avversi e benefici netti in termini di salute.

Le raccomandazioni delle lineeguida sono state modificate in base alla revisione della letteratura da parte del Comitato di Aggiornamento.
Sono stati selezionati 19 articoli che soddisfacevano i criteri di selezione.

Sono stati identificati 6 farmaci chemiopreventivi: Tamoxifene ( Nolvadex ), Raloxifene ( Evista ), Arzoxifene ( Arzox ), Lasofoxifene ( Fablyn ), Exemestano ( Aromasin ) e Anastrozolo ( Arimidex ).

Sono state riportate di seguito le raccomandazioni aggiornate.

In donne con aumentato rischio di cancro al seno di età uguale o superiore a 35 anni, Tamoxifene ( 20 mg al giorno per 5 anni ) può essere preso in considerazione come opzione per ridurre il rischio di carcinoma mammario positivo per il recettore dell’estrogeno ( ER ).

Nelle donne in postmenopausa, anche Raloxifene ( 60 mg al giorno per 5 anni ) ed Exemestano ( 25 mg al giorno per 5 anni ) possono essere presi in considerazione per la riduzione del rischio di carcinoma alla mammella.

Sono definite ad aumentato rischio di tumore mammario le persone con una proiezione del rischio assoluto di tumore alla mammella a 5 anni uguale o superiore a 1.66% ( in base al National Cancer Institute BC Risk Assessment Tool o a stime equivalenti ) o le donne con diagnosi di carcinoma lobulare in situ.

L’uso di altri modulatori selettivi di ER o di altri inibitori della aromatasi per ridurre il rischio di carcinoma mammario non è raccomandato al di fuori di uno studio clinico.

Gli operatori sanitari sono incoraggiati a discutere l’opzione di chemioprevenzione con le donne ad aumentato rischio di carcinoma mammario.
La discussione dovrebbe includere rischi e benefici specifici associati a ciascun farmaco chemiopreventivo. ( Xagena2013 )

Visvanathan K et al, J Clin Oncol 2013; 31: 2942-2962

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